NATURA

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17 Agosto 2017

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Parco del delta del Po

 

Il Parco del Delta del Po

A solo meno di un’ora in auto da Chioggia si può raggiungere il Parco del Delta del Po.

Il parco offre ai turisti, curiosi di conoscerlo e visitarlo, una grande varietà di attività ed escursioni. In bici, in barca o a piedi è possibile immergersi in questo territorio ricco di sorprese e tutto da scoprire.

ESCURSIONI FLUVIALI

Laguna di Caleri, Bocche del Po di Pila, Lagune fra il Po di Tolle, Il Faro di Goro e l’Isola dell’amore, Po di Maistra e la Golena di Ca’ Pisani, Scano di Boa…

Per maggiori informazioni visitare il sito www.parcodeltapo.org.

PUNTI DI INTERESSE

Museo Regionale della Bonifica (www.fondazionecavendramin.it)

Le aree protette come il Giardino Botanico di Porto Caleri, Ca’ Pisani, Ca’ Zen, Panarella, Po di Goro;

I cordoni di dune fossili, Scano Boa e Isola di Batteria;

Il birdwatching a sud nella Via delle Valli, all’Oasi di Ca’ Mello, in Valle Canelle e nel Po di Maistra;

L’area archeologica e storica, con il Museo Archeologico Nazionale di Adria, San Basilio, la via della Bonifica e Santa Maria in Punta;

Il Centro Visitatori del Parco di Porto Viro.

Per maggiori informazioni clicca qui

EVENTI

All’interno del parco non mancano di certo appuntamenti con mostre e feste.

Tieniti aggiornato sugli eventi del Delta del Po.

INFORMAZIONI TURISTICHE

Ufficio I.A.T. di Porto Levante

Frazione di Porto Levante, 25/B Porto Viro (RO)

+39 3204314300

 

Ufficio I.A.T. di Rosolina Mare

Viale dei Pini, 4 Rosolina (RO)

+39 042668012

+39 0426326020

Bosco Nordio

 

Bosco Nordio

A una decina di chilometri da Chioggia lungo la statale Romea SS 309, in direzione Ravenna, tra la frazione di Sant’Anna e quella di Cavanella d’Adige, si trova una Riserva Naturale Integrale, chiamata Bosco Nordio, un bosco antico più di 1000 anni che rappresenta un importante relitto delle foreste ampiamente diffuse in passato nel litorale dell’alto Adriatico.

Il bosco è caratterizzato dalla presenza di specie mediterranee, quali il leccio, la farnia, il pino marittimo, il tiglio, il pioppo bianco e l’ontano nero, il pungitopo, l’asparago pungente, la robbia, la clematide, il caprifoglio mediterraneo.

La particolare collocazione geografica di Bosco Nordio determina interessanti presenze faunistiche. Fino a qualche anno fa, l’aspetto più appariscente della fauna era senza dubbio la presenza di un rilevante numero di daini, introdotti nella riserva nel 1964. Diffusa era anche la presenza del tasso. Tra i mammiferi, da sempre presenti, la lepre, il riccio e la donnola.
Oltre ad ospitare nelle zone umide naturali una notevole varietà di anfibi, rettili e mammiferi che un tempo erano presenti quasi ovunque nelle nostre zone boscate di pianura (biscia d’acqua, ramarro, biacco, tritone, rana, riccio, donnola, ecc.), la Riserva Naturale Integrale di Bosco Nordio è anche un importante sito di nidificazione e rifugio per molte specie di uccelli, alcune delle quali, tipicamente di foresta, tra le quali: il falco di palude, il gufo di palude, il torcicollo, l’usignolo, il cuculo. A queste si aggiungono innumerevoli elementi dell’avifauna che si sono insediati in modo permanente trovando l’habitat ideale sia per il cibo che per il loro rifugio: il fagiano, la civetta, la garzetta, l’airone cinerino, il colombaccio, l’allocco, il picchio nero, il pettirosso.

Bosco Nordio è situato sul sistema di dune più antico del litorale veneto compreso tra Chioggia (VE) ed il fiume Po che probabilmente risale ad almeno 2 mila anni fa.
L’apparato dunale del bosco e del tratto di Rosolina mare (RO) sono il risultato dell’opera costruttiva dei fiumi Po e Adige durante questi ultimi 4000 anni.
Bosco Nordio, che un tempo veniva chiamato Fosson o Cerreto, sembra avere origine preromana. Fu prima di proprietà della città di Chioggia, fu poi dato alla famiglia Nordio nel 1565, la quale, allo scopo forse di coltivare il terreno, distrusse completamente il bosco. Andrea Nordio, alla fine del XVIII sec., fece però piantare una pineta a pino domestico, sui resti dell’antico boschetto a leccio, lauro ed altre specie mediterranee che rappresentavano “l’antico abito del bosco” .
Nel 1959 fu venduto all’ex Azienda di Stato per le Foreste Demaniali e venne istituita la Riserva Naturale Integrale con D.M. 26/7/1971.
Oggi è gestito da Veneto Agricoltura.

Si può accedere al Bosco su prenotazione con guida naturalistica.

Per ulteriori informazioni, visita il sito: www.parks.it/riserva.bosco.nordio.

Le Tegnùe

 

Le Tegnue

Una antica leggenda narra che al largo della costa di Chioggia, sommersi tra le acque dell’Adriatico, si trovino i resti dell’antica “Chiozza”. Una sorta di Atlantide dell’Adriatico di cui antichi campanili e massicce mura trattenevano le reti a strascico dei pescatori danneggiandole seriamente. Da qui il termine dialettale di “tegnùe” utilizzato con il significato di “trattenute” proprio per indicare questa vasta zona dove a trattenere le reti sono, in realtà, fondali rocciosi dal fascino indescrivibile.

Le Tegnùe sono rocce organogene carbonatiche, cioè costruite da gli organismi marini, generalmente sovrimposte a substrati duri precedenti formatisi per il consolidamento di sabbie.

Si tratta in pratica di veri e propri “reef” naturali, sviluppatesi negli ultimi 3-4.000 anni; differiscono da quelli tropicali perché i principali organismi costruttori qui non sono i coralli ma le alghe rosse calcaree, chiamate “Corallinacee”. Vengono spesso chiamate ‘le barriere coralline adriatiche’. Hotel 3 Stelle a Sottomarina di Chioggia

La presenza di queste “scogliere sommerse” era, in realtà, già nota nel 1700, al tempo dell’abate Giuseppe Olivi (il naturalista chioggiotto che per primo le descrisse). Tali strutture sono distribuite principalmente di fronte alle coste del Nord Adriatico, ma è proprio davanti al litorale della città di Chioggia che si trova il complesso di Tegnùe più ampio e importante, in cui sono presenti i raggruppamenti più grandi fino ad ora rinvenuti.

I subacquei che s’immergono per visitare le Tegnùe restano sorpresi per l’enorme biodiversità presente, caratterizzata da organismi animali e vegetali sessili (non in grado di spostarsi) e incrostanti, appariscenti per forme e colori, quali, ad esempio, spugne, anemoni, ascidie coloniali, e di numerose specie di pesci.

Il 5 agosto 2002 l’area fu dichiarata “Zona di Tutela Biologica” (ZTB) e nel 2011 è stata proposta come Sito di Importanza Comunitaria.

Le Tegnùe restano ad oggi un ambiente unico e peculiare del Mare Adriatico Settentrionale, ma ancora molto poco noto. Ciò che il Comune di Chioggia si ripropone di fare attraverso tutti i canali a disposizione è far conoscere il più possibile tale mondo sommerso. Solo con un’adeguata divulgazione ed educazione alla tutela e al rispetto di tale area sarà possibile garantire la salvaguardia e il mantenimento nel tempo di un ambiente così unico e raro.

Escursioni in Laguna

 

Escursioni in Laguna

Escursioni in Laguna

Se visiti Chioggia non puoi non visitare la laguna! Imbarcati alla scoperta di questo territorio ricco di storia e curiosità. Sono disponibili numerose escursioni a bordo di diverse imbarcazioni partendo da Chioggia o Sottomarina.

Per maggiori info:

Chioggia Navigazione srl

Indirizzo: Fondamenta Merlin – 30015 Chioggia  (VE)

Telefono: +39 328 4513759

e-mail: info@chioggianavigazionesrl.it

sito web: www.chioggianavigazionesrl.it

 

Raffaello Navigazione

Indirizzo: Via San Marco, 1433 – 30015 Sottomarina (VE)

Telefono: +39 041 5507077

e-mail: info@raffaellonavigazione.it

sito web: www.raffaellonavigazione.com

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